IL DIAGRAMMA MEDIOEVO : UN ALTRO ASPETTO

Come era nelle intenzioni inizia oggi su questa pergamena lo svolgimento di un tema alquanto complesso e cioe' quello delle armature in relazione al Mediovo. Ma e' necessaria una precisazione. La realta' delle armature e' qualcosa di moto complesso perche' trae origini secoli prima del Medioevo e si proietta oltre il Medioevo medesimo. Le armature e piu' ampiamente la strumentazione bellica della fase medioevale sono cosa  ridotta rispetto a tutto l'excursus storico di questi apparati di difesa.

Inoltre e' importante sottolineare che molte delle tipologie di armature che noi associamo automaticamente al Medioevo per richiami nozionistici intimamemte legati con la lontananza ed il remoto, sono in realta' apparati che che hanno trovato il loro diapason  nei secoli successivi o meglio nel tardo Medioevo E quindi sara' bene considerarle in un lasso temporale  un poco piu' ampio. E' inevitabile che certi modelli siano stati associati a fasi storiche che poi sono cronologicamente minime rispetto a tali strumenti. E siccome il Medioevo e' una fase storica compresa tra il V secolo ed il XV secolo, ebbene tali apparati bellici  tendono ad essere strutturalmente piu' netti e marcati nel tardo medioevo. Cari amici ho detto tendono. Non siamo con netti e chirurgici confini cronologici.

Ecco dunque la piu' classica delle armature e cioe' l'armatura a piastre. L'armatura per eccellenza. Quella che automaticamente viene connessa, come dicevamo con la mentalita' ed il contesto medievale. Ci troviamo nel XV secolo ed ogni parte del corpo e' ricoperta da tali piastre metalliche. Diciamo pure l'apoteosi dell'armatura. Tale armatura veniva indossata sopra vestiti di lana o lino. Nelle zone giunturali (ginocchia ed altre) venivano utilizzate maglie di ferro od anelli metallici per consentire la flessibilita'. Tali armature erano preparate su misura. Una precisazione: richiedevano ore ed ore di lavorazione ed erano accessibili solo a possidenti nobiliari e ricchi.

Il costo si aggirava, intorno ai valori di un'auto di lusso o di un'appartamento. Saremmo in termini strettamente attuali tra i 75000 ed i 100000 euro. Semplicemnte cose da ricchi. Le piastre erano spesse circa 2 mm. Per riuscire quindi a sconfiggere un cavaliere che fosse corazzato, ebbene si cercava di colpite nelle giunture o di usare armi simili a mazze che provocavano traumi da contusione ed emorragie, oltre che fratture. Un'armatura certamente proteggeva ma nello stesso tempo dilatava l'effetto di una collisione con un corpo contundente.Vedasi un colpo ricevuto da una mazza da guerra. Un rimbombo squassante per il cavaliere che si fosse trovato "dentro".

Ingrandire quest'immagine Cliccare qui per vederla alla sua dimensione originale.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Passiamo ora all'armatura cosiddetta gotica, ovvero un tipo di armatura che paradossamnete su la sublimazione dello spirito belligerante e si fondo' su forme di piastre che sembravano proiettate verso un inquietante futuro, ovvero ammantate di futurismo, quasi che la guerra fosse il destino dell'uomo. Inquietante questa concezione. Un ricercatissimo senso estetico che induceva a pensare alla gloria, alla potenza ed alla grandezza. Come se la guerra avesse un fascino e fosse connaturata con la natura umana. Da qui l'assolutizzazione della realta' dell'armatura.

L'armatura cosiddetta gotica e' un sofisticatissimo e costosissimo prodotto del tardo Medioevo che venne influenzato addirittura dai canoni artistici del tardo Gotico, quando gia' si stava affacciando il Rinascimento sul palcoscenico della storia.L'armatura Gotica ebbe grande diffusione nel Regno di Francia , risentiva di canoni creativi nordici e venne adottata anche sull'area settentrionale dell'Italia. Agli inizi del 1500, siamo dunque sui confini cronologici,  i costruttori, chiamiamoli modernamente armaioli ,delle nostre zone  iniziarono a produrre queste armature definite gotiche che pero' vennero costruttivamente rielaborate con l'asportazione di quelle cuspidi pronunciate che richiamavano in qualche modo l'aerodinamica e lo sfarzo. Tali cuspidi erano nate stilisticamente decenni prima nel Ducato di Borgogna e nelle aree Germaniche. Queste armature prodotte in Italia, portavano la  qualifica di Schott-Sonnemberg. Era vero che erano privare di cuspidi, specie sulle placche dei piedi, ma nello stesso tempo erano arricchite di scanalature e fregi sulle piastre. Tali scanalature erano definite "zanne di lupo" e cio' aumentava ulteriormente i costi di qualcosa che si sarebbe voluto, diciamo cosi'....."sobrizzare". Sempre apparati per ricchi.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Un particolare tipo di armatura nato sullo sviluppo delle armature da guerra, ma non utilizzato per l'attuazione delle battaglie medesime, ebbene e' l'armatura da giostra. Tale apparato veniva utilizzato per lo svolgimento di giochi e di tornei, i quali pero' comportavano sempre un notevole sforzo fisico e collisioni anche grandi.La giostra era un combattimento ludico tra due Cavalieri. Tali armature erano monoscocca , molto piu' solide e non comportavano la protezione delle gambe. L'utilizzo di esse inizia nel XV secolo per protrarsi oltre il Medioevo.

Queste armature venivano indossate di pezzo, erano costruite naturalmente su misura. La testa del Cavaliere era completamente coperta dall'elmetto a rana. L'armatura possedeva la guardastanca che era una sorta di piastra che veniva applicata sulla parte sinistra e che era predisposta a staccarsi non appena il colpo fosse stato inferto efficacemente dall'avversario onde segnalare l'efficacia e la validita' del colpo stesso. Esisteva poi la resta, un'uncino applicato sotto l'ascella destra che serviva per appoggiare il calcio della lancia. Un insieme dunque decisamente sofisticato e, potremmo dire, all'avanguardia per i tempi. Da notare che armature di questa levatura non furono mai prodotte in nessun'altra parte del mondo.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Siamo dunque arrivati, cari amici al top del genere , ovvero l'armatura Massimilianea: costosissima , una esclusivita' per pochi. Ma veramente pochi.

Precisiamo che con questo genere di armatura usciamo praticamente dal Medioevo e ci incamminiamo nel Rinascimento. Tale armatura verra' infatti utilizzata dalla cavalleria pesante rinascimentale. Per associazione di idee, pensare ad un'armatura Massimilianea di allora sarebbe come pensare ad una Bugatti od ad una Lamborghini di oggi. Tale armatura Massimilianea era uno sviluppo dell'armatura a piastre e dell'armatura gotica.

Si chiamava cosi' perche' sarebbe stata ideata, o meglio commissionata e patrocinata dall' Imperatore Massimiliano I d'Asburgo che regno' tra il 1486 ed il 1519 il quale la concepi' come apparato di difesa e nello stesso tempo come capo d'abbigliamento. Massimiliano fu' un grande appassionato e promotore della giostra, il combattimento ludico tra due cavalieri, del tempo, e pare abbia collezionato moltissime armature. La Massimilianea, come ben possiamo vedere dall'immagine e' una sintesi dell'armatura a piazzene dell'armatura gotica. Siamo all'apoteosi di quell'armatura che per associazione di idee richiama il Medioevo. Andando avanti nel tempo, avremo poi qualcosa che non avra' piu' nulla a che vedere con le cosiddette armature intese in questo senso. Se vogliamo essere un poco essenziali, dicamo che in quanto ad armature, il Medieovo finirebbe qui, anzi siamo gia' in "aria" di Rinascimento.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

E dunque cari amici, ci accingiamo a completare questa trattazione delle armature medioevali occupandoci di quelle vichinghe. Seguira' un giorno di riflessione, dopodiche' inizieremo l'avventura nel mondo dei Templari. Sara' un viaggio lungo complesso ed affascinante. Dal punto di vista della cronologia ci troveremmo nell'alto Medioevo poiche' andiamo dall'ottavo all'undicesimo secolo. Era endogeno nel popolo vichingo il fatto di possedere armi ed ognuno era tenuto ad averne.

E le armi erano anche un chiaro segno distintivo dello status sociale del vichingo. Un vichingo di alto rango avrebbe dovuto essere munito almeno di un elmo in metallo, lo scudo di legno, una armatura a maglia ed un cappotto di pelli di vari animali. Una sorta di pelliccia primitiva che gia' contraddisingueva situazioni abbienti da quelle meno abbienti. Secondo varie ricostruzioni, un coltivatore, o meglio contadino dell'epoca, non aveva l'armatura ma soltanto alcune armi, tra cui si cataloga il scarmasax che era un grosso coltello.

Come dire, e ritorniamo al punto di sempre che oggi le fasce sociali piu' deboli ed anche la media borghesia non avrebbero potuto disporre di un'armatura ma solo di elementi accessori. In merito alle armature vichinghe abbiamo elementi frammentari, vale a dire. C'e' un solo esemplare completo di elmo vichingo rinvenuto in Norvegia.  E' in ferro, composto da quattro piastre con davanti una protezione per il naso.

Sarebbe da sfatare la convinzione che i Vichinghi usassero elmi con le corna. Forse cio' avveniva solo per esigenze dicIamo modernamente di tipo coreografico in certe usanze e rituali. Abbiamo poi la cosiddetta cotta di maglia che gia' vedemmo ed illustrammo

Poi vi erano in dotazione scudi legno di dimeSioni variabili tra i 45 ed i 12O cm.

E quindi la spada

Nel complesso questo tipo di armatura era decisamente piu' agile e maneggevole di quegli apparati a placche che come abbiamo visto sarebbero subentrati dopo.

Concludiamo questa fase proponendo uno spunto di relax e precisamente lo splendido  e celeberrimo film : I Vichinghi.

                                                                             

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Come e' stato promesso a tutti i nostri amici, con l'intervento di ieri sera si e' terminato il tema delle armature medievali. Domani sera si iniziera ad entrare nel mondo dei Templari e sara' un viaggio veramente lungo. I Templari sono una realta' che come tutte le realta' medioevali sono sospese tra  mito mistero e leggenda. La loro origine presenta risvolti suggestivi e per uno strano gioco di circostanze vengono associati al Mistero del Graal. Questa notte riflettiamo ed attendiamo di entrare in questa epopea medioevale che forse ancora oggi potrebbe essere vista come ininterrotta e con riflessi culturali e psicologici tuttora vivi. Mi permetto in questa notte di attesa che chissa', e voi lo potete vedere, per quale strana combinazione capita proprio nella sera di Pasqua,di dire che per opinioni mie personali strettamente connesse con la radioestesia sono convinto che il Graal si trovi in qualche castello del piacentino in qualche baule mai aperto nelle sotterranee. Ma adesso non confondiamo le opinioni personali con analisi storiche piu' complesse e fondate. A domani.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Inizia dunque oggi, come stabilito, lo sviluppo di questo complesso tema che riguarda il mondo dei Templari. Non ci troviamo di fronte ad un tema comune e scontato. Ci troviamo di fronte a qualcosa che gli studiosi e la storia non sono riusciti a dipanare del tutto dal momento che dietro il crisma ufficialmente cristiano dei Templari troveremmo pratiche e realta' di provenienza oscura e sconfinanti nell'esoterismo . Si tratta come vedremo di vicende avvenute in un contesto storico che apparentemente non avrebbe potuto quantitativamente ed operativamente consentire talune performances.

Come vedremo meglio la culla di questi incredibili e sfuggenti Cavalieri dalla cultura "altra" fu' la mitica ed in un certo qual modo culturalmente impenetrabile Foresta d'Oriente. Una sorta di Paradiso senza spiegazioni dove le commende, o fattorie , furono gli epicentri ed i baluardi di una politica religiosa e pardossalmente monetario-economica disinvolta, travolgente e dominante la quale lascio' segni in tutta la Francia senza lasciar trapelare come cio' potesse essere avvenuto.

Per una singolare ed inquietante coincidenza dal 1090 al 1300 circa in cui l'Ordine dei Templari ebbe la propria ascesa, ebbene in quel periodo in Francia ci' fu' il massimo numero di costruzioni religiose eseguite, cosa che poi mai piu' sarebbe avvenuta. Ma questo comportava una coordinazione economica , operativa ed artistica che apparentemente, in relazione alle forze in campo di quel tempo non sarebbe stata possibile.

Ed inoltre una tale mobilitazione richiedeva l'affiancamento di altre realta' religiose come ordini monastici  il che fa pensare che tali altri ordini fossero in qualche modo asserviti, positivamente asserviti alla realta' templare.E poi, quella Foresta d'Oriente, oggi sui ventimila ettari , in quel tempo era molto ma molto piu' grande. Ci si domanda inoltre a che cosa fossero servite tutte quelle culle di laghi creati in quel tempo e di cui apparentemente non ci sarebbe stato bisogno.Abbiamo presentato la fattispecie. Domani inizieremo a pentrare i risvolti piu' remoti di queste lontane e suggestive vicende.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Siamo dunque nel vivo.....siamo gia' entrati. Nella zona Champagne, tra la Senna e 'l'Aube, ci si imbatte in qualcosa che e' il nucleo leggendario e remoto della gloria dei Templari, ovvero la Foresta d'Oriente. Questa foresta, come gia' detto oggi ha una estensione che si aggira sui ventimila ettari, ma nei tempi piu' remoti, tale estensione doveva essere molto, ma molto maggiore.Il suolo di questo territorio e' impregato d'argilla, ha un assorbimento praticamente nullo e pertanto tende a favorire con facilita' la formazione di stagni e ruscelli.

Questi stagni sono definiti "morges" e pertanto secondo la tradizione sarebbero le sedi delle tanto misteriose quanto affascinanti fate tra cui appunto la Fata Morgana. Vediamo dunque che il suggestivo scenario in cui furono immersi i Templari sconfina nel remoto e splendente buio della leggenda. Nel cuore della foresta d'Oriente abbiamo poi la foresta del Tempio, un cuore dentro il cuore. Ed in questa foresta troviamo molte dighe le quali indicano che in un passato remoto vi furono stagni, molti stagni...una sorta di incredibile paesaggio sospeso tra la realta' e la fantasia. Ma vero e tangibile. E procedendo verso l'esterno abbiamo molti poderi o fattorie disposti in modo concentrico che sembarano proreggersi uno dall'altro per allargarsi sempre di piu'.

Ma perche'?.Nella terza cerchia di poderi e fattorie troviamo quella di Payns,luogo di nascita di Ugo de Payns che fu il fondatore dell'ordine e primo Gran Maestro dell'Ordine, Troyes, capitale del Conte Ugo di Champagne, legato alla fondazione del tempio e che avrebbe abbandonato la propria contea per unirsi ai primi cavalieri, Clairvaux, abbazia cistercense il cui abate fu San Bernardo  che stabili' la regola del Tempio diventandone anch'egli maestro. Per oggi ci fermiamo: i dati sono molti e strettamente connessi. A domani.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Agli albori dell'Ordine dei Templari abbiamo questi tre uomini che rappresentano come diremmo in termini contemporanei il Big Bang dell'Ordine stesso. Con loro inizia l'epopea di questo Glorioso Ordine. Ugo de Payns sarebbe il fondatore "formale" dell'Ordine del Tempio ed anche primo Gran Maestro.

Nacque a Payns, in una data incerta che si colloca vicino al 1080.Sembra proprio essere stato una personalita' di spicco, poiche' fu ufficiale della corte di Champagne. Pare abbia firmato due atti importanti del Conte di Troyes e precisamente quello del 21 ottobre 1100 in cui si firmo' come Ugo de Paenz e nell'altro invece si firmo' Ugo de Paenciis. Si ritiene che egli avesse partecipato alla prima crociata nelle schiere del Conte di Blois . Pare avesse conosciuto personalmente Goffredo di Buglione e suo cugino Baldovino du Bourg, conte di Edessa che diventera' poi Baldovino II Re di Gerusalemme. E pare che sia stato in Oriente tra il 1104 ed il 1105 in compagnia di Ugo di Champagne. Si sposo' ed ebbe un figlio Thibaut de Pahans che nel 1139 divenne abate dell'abbazia cistercense di Sainte Colombe de Sens. E risulata il fatto che tale figlio sembra avesse pure impegnato una corona d'oro tanto per poter partecipare alla crociata. Tale corona d'oro fu costruita da Sant'Eligio e sarebbe stata di proprieta' dell'abbazia.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Questa sera e' di scena Ugo di Champagne, un'altro astro alle origini dell'Ordine dei Templari.

Nacque nel 1077 ed era figlio di Tibaldo III di Blois e di Champagne e di Alessia di Valois.Nel 1093 la zona di Champagne gli sarebbe stata concessa in Feudo. Non partecipo' alla prima Crociata, ma pare fosse andato in Terrasanta tra il 1104 ed il 1105 per ritornarne nel 1108. Pare che al ritorno abbia avuto contatti con Stefano Harding, abate di Citeaux: questi contatti iniziali potrebbero spiegare come mai i Templari successivamente avessero una rete di contatti cosi' affidabili e proficui. Nell'anno 1114 Ugo torno' in Terrasanta e quando rientro' nel 1115 si rimise in contatto con Harding fer fare in modo che i Cistercensi, nella foresta di  Bar Sur Aube costruissero un'abbazia. Quella foresta era anche conosciuta come la Valle dell'Assenzio. E Stefano Harding incarico' un giovane monaco, tale Bernardo di Fontains di dirigere i lavori da cui sarebbe poi scaturita l'abbazia di Clairvaux.

Vediamone anche la planimetria

Resta e forse restera' sempre un mistero, come mai siano state designate proprio queste persone per dirigere e coordinare tutto quel lavoro e per promuoverne lo sviluppo. E' pensabile che le persone siano state quelle e non altre forse per la loro conoscenza di altre persone che potessero collaborare e progredire nel lavoro. Una sorta di geniale ragnatela....altamente produttiva.E restera' anche nel mistero come mai, quasi di punto in bianco il grande Ugo avrebbe voluto raggiungere la Terrasanta ed unirsi ai nove cavalieri gia' la presenti......forse per ricercare il Graal?

Il Graal

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Bernardo di Chiaravalle e' la personalita' piu' stupefacente ed insondabile dei tre. Tutto il suo operato sembra voluto dalla Divinita' e mai e' stato chiarito come egli avesse potuto avere cosi' tante iniziative ed avesse potuto organizzare e realizzare cose completamente fuori dal convenzionale. Bernardo di Chiaravalle nacque nel 1090 vicino a Digione, nel castello di Fontaine. Suo padre si chiamava Tescelin, mentre sua madre, Aleth di Montbard apparteneva alla stirpe dei Duchi di Borgona. Studio' nella Chiesa di Saint Voirles a Chatillon sur Seine. 

C'e' una (leggenda?) riguardante una immagine di una vergine nera in legno,  la Madonna, che si trovava in quella chiesa. Le dicerie narrano che Bernardo in preghiera davanti a quall'immagine avrebbe detto: "Monstra te matrem", ovvero "Mostrati madre, manifesta la tua maternita'". Maria avrebbe premuto il seno e tre gocce di latte sarebbero cadute sulle labbra di Bernardo. Si sarebbe poi recato a Citeaux per diventare monaco.

La caratteristica piu' straordinaria di Bernardo di Chiaravalle fu' quella di avere un grandissimo ascendente sul prossimo e di aver sempre coalizzato intorno a se' molte persone. Gia' a Citeaux si presento' con una trentina di seguaci e secondo alcune fonti, Bernardo piu' tardi sarebbe diventato appunto Gran Maestro del Tempio. Bernardo era solito dire: "Le questioni di Dio sono le mie e nulla di quel che lo riguarda mi e' estraneo". Doti carismatiche innate che hanno fatto persino pensare che egli fosse anche mago. Ma sul termine "mago" torneremo in altra sede. Era considerato letteralmente un guaritore e di lui venne sempre ricordata la sapienza universale che si portava dentro. Tra le sue braccia, nel 1148 mori' San Malachia, profeta anch'egli dotato di immensa sapienza e cultura. Come disse il Fratello Aymery, Bernardo era l'uomo destinato ad erigere il Tempio ed a guidarlo nella sua missione. Il destino di Bernardo era segnato dalla Divinita'.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Nell'epopea dei Templari resta comunque un mistero il fatto di chi fossero quei nove cavalieri che si presentarono al Re di Gerusalemme. Cavalieri infervorati, animati da spirito divino e consapevoli della universalita' della loro missione. Ma i nomi? Non dico che si brancoli nel buio, anche la storiografia piu' attenta o si arresta od indugia nella messa a fuoco di questi certamente valorosi. Tra quei nove ce ne furono due molto vicini a Bernardo da Chiaravalle e precisamente Ugo de Payns, che Bernardo chiamava spesso come "Mio carissimo Ugo" e l'altro era lo zio di San Bernardo  e cioe' Andrea di Montbard. E' probabile che gli altri fossero stati monaci che impugnarono la spada cosi' come tra i nove ci furono i Cavalieri Fiamminghi Goffredo de Saint Omer, Pagano de Montdidier ed Arcibaldo de Saint Amand. Nobili, aristocratici o che altro....nomi che risuonano nel cielo della fama e dell'eterna notorieta'.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Sostanzialmente questi nove Cavalieri arrivarono nelle zone sante non tanto per compiere combattimenti veri e propri, ma per difendere la strada dei pellegrini e sopratutto per un'altra ragione e cioe' occupare e rendere inattaccabile il Tempio di di Salomone. 

Ma ci fu' un'altra ragione che spinse i nove Cavalieri ad occupare il Tempio di Salomone: la ragione fu' l'impossessamento dell'Arca dell'Alleanza e delle Tavole della Legge. In altre parole questi nove Cavalieri si mossero come potremmo dire oggi in modo mirato e quasi a colpo sicuro. Ed a proposito dell'Arca esiste una sorta di storia-leggenda che sembra emergere sempre nel corso dei secoli. 

Secondo il Libro della Genesi, l'Onnipotente avrebbe creato il mondo in base ad una legge fondata su numeri , pesi e misure. E l'uomo non conoscerebbe che una minima parte di queste realta'. Questa sorta di legge universale che governerebbe tutto l'universo, ebbene sarebbe stata precLusa al genere umano per non incorrere in aberrazioni e deviazioni. E questa legge avrebbe chiavi interpretative che sempre nel corso dei secoli sarebbero state identificate con l'oro. Una chiave interpretativa sarebbe ad esempio il numero d'oro che permetterebbe il passaggio  geometrico da una retta ad una curva. Abbiamo poi il cosiddetto Vello d'oro che sarebbe una misteriosa creazione apportatrice di gloria e di sapienza.

L'arca dell'Alleanza sarebbe dunque un mistico contenitore d'oro che avrebbe contenuto le tavole della legge. Ipotesi suggestiva, ma resta un'incognita: quest'oro e' stato veramente reale oppure in realta' le tavole della legge si trovavano in un contenitore non dorato ma che successivamente la mentalita' popolare identifico' con l'oro perche quell'oro era la proiezione spirituale di perfezione purezza e verita', tutte caratteristiche virtuose e positive automaticamente e psicologicamente accostate all'oro medesimo?

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Ci soffermiamo un attimo prima di proseguire sul tema delle tavole della legge e sull'accostamento fatto con la possibilita' di una derivazione di natura atlantidea. Ma su questo punto bisogna muoversi con la massima cautela e prestare attenzione a non cadere nel sensazionalismo gratuito. Le tavole della Legge sono sostanzialmente i Dieci Comandamenti dati da Dio a Mose'. Leggi cioe' di vita e promotrici di una nuova civilta' destinata a proiettare l'uomo verso orizzonti di gloria e di grandezza.

La mano inconfondibile della Divinita' e dello Spirito santo scieso sulla terra per cambiare la storia del mondo. Ma quest'arca dell'alleanza, questa sorte di contenitore che le conterrebbe, o meglio le avrebbe contenute, da dove arrivava? Contenitore reale oppure chiave interpretativa? Chi lo aveva approntato? Se e' vero che le tavole della legge erano comadamenti che per la prima volta illuminavano l'umanita' era pensabile che ci fosse stato qualcuno che prima ancora dei comandamenti ne avesse approntato il contenitore sapendo che essi sarebbero poi giunti, ovvero una sorta di sapienza prima della sapienza.

E la provenienza di questa sapienza? Come preesisteva? Sorgono cosi' singolari congetture circa la realta' egizia la quale sarebbe sorta improvvisamente dal nulla. Un richiamo atlantideo? Quelle stesse leggi cosmiche che consentitono ad una civilta' di dodicimila anni fa' di edificare le piramidi allineandole con la cintura di Orione quando era nel punto piu' basso della propria precessione astronomica, ebbene furono anche alla base dlla costruzione dell'arca, ovvero di quel contenitore in cui poi sarebbero state poste le tavole della legge? E questo contenitore era reale oppure era la proiezione ideale di civilta' sapienza pace ed armonia, tutti concetti vicini ai contenuti delle delle tavole della legge? Forse non lo sapremo mai ma resta il fatto che le tavole della legge si inseriscono in un contesto storico in cui sembra essere l'influsso di altre civilta' auree e preesistenti.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Dovremo ora prendere in considerazione , per usare un temine moderno, il Big Bang dell'Ordine dei Templari ovvero il Concilio di Troyes. Tuttavia ancora prima delle vicende del Concilio si pone un interrogativo anche qui non risolto. Ovvero ci si domanda a che cosa possa essere stata dovuta l'incredibile affermazione ed il sovrannaturale protagonismo di questo Ordine cavalleresco medesimo. E' stata fatta una congettura e cioe' che l'Ordine dei Templari si sarebbe affermato diventando prosperoso e potente per il fatto che era entrato in possesso delle Tavole della Legge, ovvero tali Tavole sarebbero state una sorta di legittimazione divina che avrebbe portato quest'Ordine alle soglie della notorieta' e della Dignita' religiosa e culturale. I Templari, in altre parole si sarebbero impossessati proprio di quelle tavole originali di  Mose'. Ma.....le cose andarono veramente cosi?

Siamo di fronte ad un altro interrogativo che avrebbe la stessa portata del Mistero del Graal e cioe' di fatto non ci fu' nessun riscontro......Sul portale settentrionale della Cattedrale di Chartres e' una scritta: "Hic Dimittitur Archa Cedris", che si potrebbe tradurre cosi:" Qui e' deposto, con l'Arca opererai". Ma che cosa sarebbe deposto.....forse il Graal? Ma dentro la cattedrale il Graal non e' mai stato trovato. E poi:  cosa significherebbe operare con l'Arca ? E dove di troverebbe quest'ultima? Nel 1128, dei nove cavalieri che si trovavano in Terrasanta cinque  sarebbero rientrati per partecipare al Concilio di Troyes, e portarono con se' L'Arca? L'avevano trovata? E se l'avevano trovata dove la depositarono?

Il concilio di Troyes, dunque rappresenta l'alfa spirituale da cui sarebbe nato l'Ordine dei Templari. La storia lo ricorda come un atto intriso di formalita' e di austerita', talmente tanto austero e formale da diventare solenne e praticamente irripetibile. Bernardo di Chiaravalle lo fece convocare nel 1128 cola', presso Clairvaux sulle terre del Conte di Champagne. Nella mente di Bernardo il concilio avrebbe dovuto essere una sorta di assise dalla valenza universale e lo fu'. Venne dunque stabilito da Bernardo che tale concilio avesse luogo nella capitale del Conte Thibaut, nipote del Conte di Champagne e Bernardo lo informo' con questa testuale formula:

"Degnatevi mostrarvi, pieno di sollecitudine e di sottomissione per il Legato,in segno di riconoscenza per la scelta della vostra capitale come sede di un cosi' grande Concilio e vogliate dare il vostro appoggio ed il vostro consenso alle misure ed alle decisioni che egli riterra' conveniente adottare nell'interese del bene". Da notare che per San Bernardo l'uso del comando in stile imperioso era una formula abitualissima, persino quando egli si rivolgeva al papa. Il fatto di domandare il consenso e l'appoggio del Conte di Champagne era un atto impegnativo poiche' avrebbe coinvolto la responsabilita' del Conte Medesimo e significava richiederne anche la protezione e la tutela. E cosi' fu', poiche' uno dei massimi doni fatti dal conte ai Templari fu' proprio il monopolio sulla giurisdizione dei territori collocati tra l'Aube e la Senna, tra cui si colloca la mitica Foresta d'Oriente, vero e proprio epicentro operativo di questo magnificente ordine.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Il concilio di Troyes: i protagonisti    

Come abbiamo visto questo concilio rappresenta all'interno delle vicende dei Templari un vero e proprio asse di luce e di eternita', poiche' non fu' solo l'alfa iniziale ma potrebbe anche essere stato il teatro di un'altra grande realta'. Rimane un dubbio storico: e cioe' se i Templari abbiano posseduto o meno Le Tavole della Legge. Sembra un interrogativo destinato a non avere alcuna risposta, ma a valutare dalle autentiche personalita' convocate sembrerebbe proprio che tali personalita' fossero le uniche degne di "contemplare" quei divini mitici e storici 10 comandamenti che sono il fondamento del Cristianesimo. I protagonisti furono questi: erano presenti diversi prelati, tra cui il legato pontificio, i vescovi di Orleans,Troyes,Reims e Laon, era presente Bernardo abate di Clairvaux, Renaud de Semur, abate di Vezelay,Stefano Harding, abate di Citeaux,Ugo de Macon, abate di Pontigny,Guido, abate di Trois Fontaines, Ursione, abate di San Dionigi di Reims,Erberto, abate di Santo Stefano di Digione, Guido, abate di Molesmes. Erano tutti abati Cistercensi o Benedettini. Ci furono anche due laici, il conte di Champagne ed il conte di Nevers. Sta per prendere la parola Ugo de Payns. Vedremo cosa dira'.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE

Ugo de Payns, dunque, prende la parola ed espone apertamente al Concilio riunito in quella seduta solenne l'intenzione di istituire un ordine cavalleresco fatto di monaci soldati il cui primo nucleo sarebbe stato costituito dai propri confratelli del Tempio. Il Concilio da' solennemente il proprio consenso e stabilisce che sia Bernardo a preparane la regola. E la regola sara' una litania, quasi una preghiera che passera' alla storia.

Bernardo dunque detta al Chierico Michele tale regola. E la regola dei Templari e' ricca di misteriosi e profondi richiami religiosi. Eccola. "Bene ha operato con noi Damedieu ed il Nostro Salvatore Gesu' Cristo che ha richiamato i suoi amici dalla Santa citta' di Gerusalemme nella Marca di Francia e di Borgogna le quali per la nostra salute e l'accrescimento della vera fede non cessano di offrire le loro anime a Dio, ben accetto sacrificio".ma che cosa significavano questi termini..... 

"Bene ha operato", probabilmente significava che l'opera era stata compiuta. "Damadieu": ma chi era?. Probabilmente Domine Deus, come si evincerebbe dal latino, o forse si trattava di Nostra Signora (la Madonna- Notre Dame?) I monaci Cistercensi, come i Templari avevano una particolare devozione per la Madre di Dio. Erano votati alla Vergine. L'espressione della regola "con noi" probabilmente era la legittimazione esplicita ed implicita della imminente esistenza dell'ordine ed anche giustificazione per il suo futuro operato.

L'espressione "che ha richiamato" sarebbe stata da intendere come una reale legittimazione divina all'operato dei Cavalieri: valorosi monaci combattenti richiamati dalla Divinita'. E viene imposto loro l'abito bianco, la rasatura totale ed il fatto di conservare la barba. Sembra trattarsi quindi di religiosi i quali abbiano una sorta di missione laica: il combattimento in difesa della cristianita' profuso di avventuose e spettacolari azioni eroiche.

QUANDO TI INCONTRAI AVEVI IL VENTO NELLE MANI E COMPRESI CHE TI AVREI AMATO PER SEMPRE