IL DIAGRAMMA MEDIOEVO : UN ALTRO ASPETTO

L'azione di San Bernardo nella creazione della regola dei Templari diventa poi quasi rivoluzionaria. Io ritengo che sotto questo punto di vista il Grande San Bernardo da Chiaravalle sia stato vicino all'eresia senza esserene pero' ne' implicato ne' coinvolto, dal momento che egli stabilisce motti e norme di comportamento che storicamente sarebbero stati riferiti alla cultura celtica mentre pare siano provenienti proprio da lui.

Ed alla base di questa sfida culturale abbiamo l'idea appunto di un ordine Cavalleresco composto da monaci combattenti. Modernamente , oltreche' considerarli coraggiosi e temerari dovremmo considerarli spregiudicati e letteralmente....disinibiti. Vediamo perche'. San Bernardo chiama letteralmente in causa atteggiamenti disinvolti e quesi edonistici o comunque fortemente goliardici e viriloidi, ad esempio:" I Templari dovranno sempre accettare il combattimento contro gli eretici anche se questi saranno in tre contro uno".

In altre parole la paura non deve esistere nei cuori dei Templari. Certamente che per un monaco pensare di combattere anche contro tre avversari non sarebbe stato proprio una passeggiata. Oppure ancora:" Se lottano per la propria vita contro altre persone diverse dagli eretici, non devono reagire se non dopo essere attaccati tre volte". Occorrono nervi d'acciaio per resistere in queste circostanze: un attacco e' un attacco ed e' sempre un forte rischio passivo, nel caso in specie. " Se mancheranno ai loro doveri saranno flagellati tre volte".

I commenti si fanno da soli: triplice flagellazione, sappiamo bene cosa possa comportare." Mangeranno carne tre volte alla settimana ed i giorni in cui non ne mangeranno potranno mangiare tre portate". Edonisno? Goliardia? Oppure rigore? Difficile a dirsi: siamo di fronte a norme ferree." Dovranno comunicarsi tre volte l'anno, sentire messa tre volte alla settimana e fare l'elemosina tre volte alla settimana". Qui sembrerebbe esserci il ritorno al volto austero della cristianita'. Rimane un interrogativo irrisolto e cioe' se la costruzione del futuro Tempio in quella terra che fu dei Druidi, debba risentire, proprio per ragioni ambientali, del lontano condizionamento da parte di quei popoli.

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Sembra anacronistico eppure e' cosi'. Fu proprio San Bernardo da Chiaravalle a concepire nell'embrione della regola, il fatto che i Templari avrebbero dovuto arricchirsi. Perche' l'affermazione e la difesa del Cristianesimo dovevano passare attraverso il possesso di ricchezze. Tali beni, infatti sarebbero stati la base, lo strumento operativo per affermare la diffusione della Cristianita'. Una logica di abbondanza e di ricchezza contrapposta ad una logica di poverta'. Per la prima volta veniva preso in considerazione il peso economico necessario per agire e per realizzare.

E precisamente: la Regola stabiliva che i Templari avrebbero potuto possedere terre, uomini liberi e servi, case e parte delle rendite ecclesistiche. E questo spieghera' come mai con l'avvento dei Templari si ebbe in Francia il piu alto picco di costuzioni di cattedrali di tutti i tempi. Ma attenzione: questi possedimenti avrebbero dovuto essere gestiti dal Capitolo e non essere intestati ai singoli Cavalieri. Per loro individualmente esisteva solo la massima integrita'. E se fossero stati catturati non avrebbero potuto versare nessun riscatto per la loro liberazione. Avvenne infatti che molti Templari catturati furono messi a morte per questa ragione. Cosi' infatti diceva la regola:" Non un soldo, non un canto di muro, non un centimetro di terra".

Si sa' che un Gran Maestro catturato pronuncio' queste parole:" Per il mio riscatto non posso che dare se non la mia cintura ed il pugnale". Il che significava che l'ultima cosa che gli rimaneva era quella di non combattere piu'. Un altro Gran Maestro fortuitamente liberato, dette le dimissioni e divento' Gran Visitatore e cioe' non combattente. Quindi, mentre San Bernardo da una parte voleva singoli Cavalieri poveri, dall'altro pensava ad un Ordine ricco e senza limitazioni. Contemporaneamente alla Regola ,San Bernardo proibi' a tutte le abbazie cistercensi di ricevere uomini ,case e terreni: questi beni avrebbero dovuto essere devoluti all'Ordine in quanto tale. Sconvolgente ma vero.

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Regola segreta e non: giocare sull'equivioco

Abbiamo visto quale sia stata la regola dell'Ordine dei Templari. La regola che del resto era alla base anche dell'accettazione dei Cavalieri all'interno dell'ordine. Sono state sollevate questioni sull'esistenza di una seconda regola segreta, ovvero di qualcosa che non fosse pubblico ma fosse strettamente riservato ai Cavalieri medesimi. Di questa presunta regola segreta non esiste , o meglio sembra non esistere  l'originale, ma ci sarebbero numerose riproduzioni o "retraits". Quindi qualcosa di misterioso c'era. Vedremo di ritornare su questo tema. Ma ora riallacciamoci al dualismo poverta'-ricchezza.

Quale concatenzione esisteva tra queste due condizioni apparentemente contradditorie? Ebbene, esisteva un forte legame o meglio accostamento psicologico. La ricchezza in quanto tale era riservata all'Ordine nel suo insieme, mentre come visto la poverta' era riservata ai Cavalieri singoli. Ed i singoli Cavalieri dovevano essere poveri perche' con la loro povera apparenza avrebbero dovuto invogliare  l'elemosina verso l'Ordine per poterlo poi porre al servizio del povero. Un gioco di parole, forse no, che indicava le ragioni psicologiche di questa singolare coesistenza dei concetti di ricchezza e di poverta' . Era un poco come il significato del celebre sigillo Templare dei due Cavalieri sullo stesso cavallo.

Un solo Cavaliere e' vulnerabile ed attaccabile. Due cavalieri anche se poveri originano inattaccabilita' e cioe' ricchezza: quella ricchezza appunto ammessa solo collettivamente e nata da singoli poveri, o meglio dal richiamo verso singoli poveri.

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Come promesso passiamo ora a trattare il viaggio di Ugo de Payns con cui egli recluto' i Templari. Un vero e proprio "tour de force",come potremmo dire oggi, una performance fondata sul coraggio e sull'avventurismo degna dei piu' spregiudiati managers di oggi. Dal concilio di Troyes, scaturi' dunque la fondazione del Tempio, punto centrale nelle vicende dei Templari. Ed i Templari adottarono anche una loro divisa tipica che era veste e mantello bianchi per i Cavalieri, neri per i sergenti e gli scudieri. Furono autorizzati, dopo il 1145 dal Papa Eugenio III a portare la croce rossa sulla spalla sinistra. Dopo il Concilio di Troyes inizio' il reclutamento e comporto' un estenuante viaggio.  Ugo de Payns, attraverso la famiglia di Champagne era imparentato con i Duchi di Normandia ed i re d'Inghilterra.Dopo un viaggio in Normandia attraverso' la Manica.

Non dimentichiamoci quello che dovette essere quel viaggio impastato da una parte di tetraggine nibelungica e dall'altro acceso di volonta' e di detreminazione sotto cieli ora sereni ora piovigginosi  e plumbei: una vera e propria epopea vissuta sotto la visione di future azioni di gloria che avrebbero dovuto essere poi compiute dai Cavalieri. E negli annali del monastero di Waverlia viene conservato il ricordo di quel viaggio, ricordo che recita cosi':"In quell'anno, 1128, venne in Inghilterra Ugo de Payns, Maestro della Milizia del Tempio di Gerusalemme, accompagnato da due militi e da due chierici e percorse tutto questo paese fino alla Scozia reclutando per Gerusalemme, e molti presero la croce e partirono in quello e nell'anno seguente per Gerusalemme."

Sembra che addirittura al suo ritorno Ugo fosse passato anche in Spagna ma e' piu' probable che questo suo passaggio sia stato compiuto da un suo compagno. Il 20 Gennaio del 1130 Ugo de Payns viene segnalato come presente alla Corte dell'Arcivescovo di Avignone che fa' donazione all'Ordine, della Chiesa di San Giovanni Battista d'Avignone. Sempre nel 1130 rientra a Gerusalemme con un vero e proprio esercito.

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Bernardo di Chiaravalle parla dei Templari: sembra un'intervista

Oramai l'Ordine era stato costituito. Un esercito vero e proprio. Ma quello che colpisce sono le parole di Bernardo quando egli fieramente descrive i suoi uomini. Un continuo elogio del valore e della virtu'. Ecco le testuali parole:" Una nuova Cavalleria e' apparsa nella terra dell'Incarnazione, e' nuova, dico e non ancora provata nel mondo in cui conduce un duplice combattimento, a volte contro avversari di carne  e di sangue, a volte contro lo spirito del male nei cieli. Che i Cavalieri resistano con la forza del corpo a nemici corporali, io non ritengo stupefacente giacche' non lo considero raro. Ma che combattano con la forza dello spirito contro i vizi ed i demoni, chiamerei cio' non solo meraviglioso ma degno di tutte le lodi concesse ai religiosi".

Una vera e propria esaltazione dunque posta pero' in atteggiamenti austeri e parchi. Ascoltiamo altre parole di Bernardo: " Vanno e vengono ad un cenno del loro commendatore; portano i vestiti che gli sono dati, non cercano altri vestiti ed altro cibo, diffidano di ogni eccesso di vivande e di vestimenti,vivono insieme senza mogli e bambini, rimangono sotto  lo stesso tetto senza aver nulla di personale, neppure la volonta'". Poi, Bernardo evidenzia un punto:"Nessuno e' inferiore tra di loro, onorano il migliore, non il piu' nobile". E prosegue ancora:"Tagliano i loro capelli a zero, non si vedono mai pettinati,raramente lavati, con la barba irsuta,malodoranti di polvere, macchiati dalle loro corazze e dal caldo". Queste affermazioni fatte da Bernardo in una omelia aprirono all'affermazione dei Templari poiche' egli aveva creato un principio che avrebbe autorizzato L'Ordine a reclutare anche gli scomunicati con il permesso del loro Vescovo: una vera e propria rivoluzione in quel tempo fatto di intransigenza e di autoritarismo.

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Nei Templari tutti gli emarginati...di quel tempo?

Ascoltando le parole di Bernardo di Chiaravalle ci si rende conto che la struttura militare che era stata messa in piedi ospitava e si fondava anche su elementi che non erano stati proprio ligi alla cristianita'. Egli stesso lo ammette apertamente:" Tra di loro vi sono scellerati, empi, rapitori, sacrileghi, omicidi e spergiuri, adulteri. E questo fatto costituisce un doppio vantaggio: la partenza di questa gente costituisce una liberazione per il paese e l'oriente si rallegrera' per il loro arrivo a causa dei servizi che vi potranno rendere". In altre parole e vedendo la questione in termini moderni si potrebbe dire che i Templari ospitarono elementi malavitosi che avrebbero potuto riscattarsi con azioni eroiche e nello stesso tempo non infastidire l'occidente. Una vera e propria epurazione, come diremmo oggi. Certamente Bernardo non pensava di riuscire a trasformare questi elementi in monaci: la strada serebbe stata troppo contorta, ma  in soldati certamente si. E fare il soldato in quelle circostanze storiche richiedeva coraggio e paradossalmente rettitudine. Ed in questo contesto dunque,  i Templari iniziarono a combattere per la difesa della Terra Santa e ricevendo donazioni. La salveranno per venti volte e ben sei maestri dell'Ordine resteranno uccisi nei combattimenti. Non fu' una passeggiata: furono vere e proprie azioni belliche sostenute da temerari incalliti e per nulla paurosi, soggetti che appunto avevano le radici in stati sociali non tanto ortodossi.

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I Templari: sfruttarono l'ondata emotiva            

Abbiamo visto che il principale motore  delle fortune dei Templari  fu' la ricchezza proveniente dalle donazioni. Ma a questo punto c'e' da domandarsi come mai le donazioni venissero effettuate nei loro confronti con cosi' tanta facilita'. Cio' avvenne semplicemente perche' quelle donazioni rappresentavano un modo per salvarsi l'anima: ovvero il fatto di aver regalato a loro sarebbe stato motivo di riconoscimento per l'andata in Paradiso. E tali donazioni furono  qualcosa di unico dall'abbondanza che promanarono. I grandi Signori donarono a loro terre incolte, le gastines ed intere foreste,tutto veniva accettato.

Pare che il Re d'Aragona avesse voluto donare ai Templari l'intero suo regno. Ma i Vassalli si opposero: e dove mai si era vista una cosa del genere? All'inizio le donazioni affluirono dalla Champagne e dalla Fiandra, poi dall'Aquitania e dalla costa del Mediterraneo dove l'ordine propugno' la difesa contro le razzie barbaresche. Si ritiene che verso il 1270 i Templari possedessero in Francia un migliaio di commende, o fattorie,ed innumerevoli poderi abbaziali separati dal convento. Nel 1307 ne ebbero il doppio. I Templari, nonostante fossero una sola realta' risultarono organizzati in due sistemi strutturali diversi :la Milizia e le commende, l'oriente e l'occidente. In oriente i Templari erano struttura bellica, in occidente  una organizzazione monastica.

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L'ordine del Tempio, ma chi lo governava?

C'e' una questione che potrebbe restare irrisolta, e non si esagera, per sempre e cioe' chi governasse l'ordine del Tempio, ovvero i vertici supremi dei Templari. Sembra una domanda banale, ma invece e' un interrogativo la cui risposta sfuma nella vaghezza e nell'ambiguita' per non dire nel mistero. Cioe' la questione nasce dal momento che non e' chiaro come mai i Templari , fin dalle origini se non ancora fino a poco prima fossero cosi' potenti, o meglio destinati a ricevere in continuazione o quasi e capaci di mobilitare schiere di persone, manovali od acculturati od altro. A questo interrogativo si potrebbe associare un moderno assioma: Chi illumina la grande notte? Da dove proviene tutto questo protagonismo unito ad una grandissima energia? Potremmo anche dire, dallo Spirito Santo poiche' i Templari forse furono i depositari della volonta' Divina. E' quanto cercheremo di focalizzare prossimamente.

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I Templari: duecento anni di record.

Uno dei dati piu' affascinati e sconvolgenti dell'epopea dei Templari, e' il fatto che durante i duecento anni di vita dell'Ordine, in Francia venne  costruito il piu' alto numero di cattedrali di tutti i tempi. A questo fatto si era gia' accennato all'inizio del nostro misterioso viaggio. E per riuscire a raggiungere questa massima punta storica di costruzioni piu' alta di ogni epoca, e' necessario che i Templari fossero stati in grado di mobilitare uno schieramento sensazionale di artigiani e di muratori. Un vero e proprio enigma poiche' in quest'epoca l'azione dei Templari in Francia sembra letteralmente espandersi a macchia di leopardo. Al centro dell'attenzione dell'ordine del tempio abbiamo sostanzialmente tre attivita' che sono la cultura, il commercio e l'architettura religiosa. Ci troviamo di fronte ad una vera e propria infiltrazione all'interno del tessuto sociale dettata da esigenze di crescita materiale  e spirituale. Potremmo chiamarla una seconda crociata culturale ed architettonica dettata dall'esigenza di affermare la cristianita' in tutti i propri settori. Una sorta di coinvolgimento sociologico di cui ancora oggi abbiamo ben visibili i segni.

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I perche' dell'affermazione dei Templari

Come abbiamo visto, la fase storica dei Templari segno' una vera e propria iperbole nella realta' architettonica della Francia. Resta, per completare questo passaggio, da vedere come mai l'azione dei Templari sia stata cosi' performante ed abbia trovato un terreno non solo geografico ma anche spirituale cosi' fertile e cosi' congeniale. Questo fatto dipendette molto probabilmente dal contesto storico in cui essi agirono. Agirono cioe' in un continente che era dilaniato dalle invasioni barbariche le quali avevano letteralmente devastato tutto  e tutto avevano vanificato. La scarsita' dei raccolti seguiva alle carestie, l'oppressione seguiva alle distruzioni e le distruzioni all'oppressione. Gli stessi abitanti dei villaggi, attanagliati dalla miseria piu' nera si trasformarono essi stessi in predoni e vandali: un quadro deprimente e nello stesso tempo allucinante. Ed in questo contesto, emergeva tutta l'importanza e la solidita' della religione cristiana: l'unica certezza, l'unica sicurezza a cui aggrapparsi. Un contesto quindi favorevolissimo che legittimava la fama dei Templari rendendoli spiritualmente nobili e "salvatori di un mondo che sembrava essere andato alla deriva".

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E' stato messo l'accento sul fatto che durante gli anni dell'affermazione dell'Ordine dei Templari, in Francia ci fu una vera e propria esplosione architettonica costruttiva. Vediamo di focalizzare meglio questa circostanza. Si e' stimato che intorno all'anno 1000 esistessero 1100 chiese abbaziali, quasi completamente costruite dopo il 950 e ricostruite dopo il 1000. Nell' XII secolo ne saranno costruite altre 326 e 702 nel XII. E non si tratta di piccole costruzioni specialmente in questi due secoli. Tra queste abbazie vi sono quella di Cluny ,della Charite' sur Loire, di Tournus, di Jumieges, e le due abbazie, quella per uomini e quella per donne di Caen. Crea moltissimo stupore come sia stato possibile trovare in quel tempo, non solo un numero sufficente di artigiani e di artisti, ma anche architetti capaci di progettare una basilica e di pensare ad essa spiritualmente ed architettonicamente. Occorsero capacita' culturali e tecniche che sembravano andare oltre le possibilita' di quel tempo.

In trecento anni, in Francia, tra il 1000 ed il 1300 vennero costruite tutte le cattedrali, le chiese e le abbazie della massima importanza. E poi sarebbero ancora state ricostruite e riviste..... tra la'ltro, in Francia, a partire dal XIV secolo e nell'arco di 600 anni non furono costruiti piu' di cinquanta monumenti architettonici di qualita' che poi erano castelli. Negli ultimi cento anni poi non risulta essere stato costruito alcun castello mentre in quei tre secoli ci fu' una vera e propria "esplosione universale di energie". E come e dove si formarono tutti questi artisti, capomastri e carpentieri per riuscire ad avere cognizioni cosi raffinate in tempi alquanto brevi se messi in relazione con l'enorme mole delle costruzioni eseguite? Questo e' un punto che probabilmente non sara' mai chiarito cosi' come non sara' mai chiarito come sia stato possibile che i Templari riuscissero ad esercitare sui potenti un tale fascino da indurli a donazioni astronomixhe e spropositate in relazione a quel tempo retrivo e suggestivamente oscurantista.

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